come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

giovedì, giugno 24, 2004


metropolitana
ostiense
passanti veloci al mattino
pavimenti sporchi neon e profumi di dopobarba
improvvisamente un rumore diverso
un tonfo un urlo
un uomo
corre
un altro
in divisa lo insegue
corrono corrono
ognuno col proprio ruolo preciso
inseguito
inseguitore
guardie e ladri
come da bambini
che da bambini già ci insegnano a scegliere un ruolo e tenercelo

io istintivamente mi scanso
faccio largo a chi fugge
lo seguo con lo sguardo
ce la fai ce la fai
corri corri
mi sento lui
mi metto nei suoi panni nelle sue gambe sgangherate e magre
poi mi giro
l'altro, l'inseguitore, si è fermato
è un ragazzo in divisa
a testa bassa un po' deluso si ferma
si aggiusta i pantaloni imbarazzato
si guarda intorno
ha perso lui
se ne vergogna un po con i passanti
io abbasso lo sguardo
e sento pena
pena anche per lui
mi sento lui
mi metto nei suoi panni
in quel suo brutto lavoro
che lo costringe a tenere una pistola infilata nella cinta
mi si stringe la gola

e
mi sento inseguito e inseguitore
e mi chiedo
perchè provo una pena profonda e misteriosa
per questi due uomini?
perchè penso che non giocherò mai con lisa
a guardie e ladri?
perchè sento dentro ogni volta le paure e le debolezze e le ragioni
di tutti?
perchè non so stare mai, mai, dalla parte di uno o di un altro?
non so perchè ma
tuttosommato ne sono felice
io sono così lo sono sempre stata
in fondo
lo ero anche da bambina
quando si giocava a cowboy e indiani io
chiedevo sempre
di fare
il cavallo o il totem o il cuoco

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