come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia |
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venerdì, agosto 12, 2005
Posted
7:57 AM
by giovanna
Dolci di tepore che ti porti dalla tua casa Toccano le mie per correggerne i movimenti storti Le hai sentite graffiate e aspre Fredde d’aria che mi porto dalla strada E i tuoi occhi curiosi senza ansia Attenti senza inquietudine Mi torturano le ginocchia, le mie ginocchia ansiose e inquiete, Già pronte a correre, a sentire il rimbalzo dei salti E infatti non resisto E salterò nella tua stanza dove le tende ammorbidiscono la luce e ti torcerò le mani, ti stringerò le ginocchia ti fermerò il fiato strapperò via le tende fino a quando non mi cullerai nella tua quieta dolcezza solo allora mi fermerò solo quando mi vorrai tenere nei tuoi abbracci
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