come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia |
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martedì, novembre 29, 2005
Posted
7:08 AM
by giovanna
e poi ognuno sotto la pioggia per i cazzi suoi. ognuno col proprio cielo sulla testa. lei il suo lo guarda e non gli volta le spalle. e oggi ognuno a mangiare in qualche selfservice per i cazzi suoi. a specchiarsi la faccia in una qualche vetrina di pasticceria o farmacia. ognuno a guardare di fronte a se una faccia qualunque. tanto per sbiadire. tanto per scolorire. solo che poi la candeggina strappa. strappa con un rumore che è quasi un piacere. come forse si sono abituati a pensare il dolore. quasi un piacere. uno strappo di lenzuolo bianco, che li ha tenuti vicini nudi come bambini. e ora stanno vestiti, in abiti che costringono. ognuno per i cazzi suoi lunedì, novembre 21, 2005
Posted
4:16 AM
by giovanna
giochetti di potere. miseri come stirare bene i polsini. miseri come mettere punti e puntini. puntini pesanti come case e incapaci di lasciare dolcemente in sospensione. che noiosa faticosa occupazione che è l'amore. e io voglio invece poter stare scalza. e mangiare l'uva con le mani. gocciolanti. io voglio invece lasciare le acri parole taglienti fuori. lance appoggiate al muro della porta. fuori. e avere solo una camicia leggera leggera. bianca. a mia difesa, nel sonno, solo il velo lieve dei miei oli acquarellati. ma queste sono possibilità date solo dall'amicizia e non da quel rancoroso, risentito, egoistico sentimento che è l'amore
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