come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia |
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lunedì, maggio 22, 2006
Posted
2:32 AM
by giovanna
che russava e quando dormiva era un orribile orco. e quello che sapeva solo ascoltare e non sapeva dire nulla, se non sgranare rosari, che quelli sono sempre uguali e facili da recitare. e poi quello che su una parete bianca diventava bianco e su una parete gialla, giallo. Su una parete rossa, però, guarda un po', non sapeva diventare rosso. e poi, te lo ricordi, quello che sul citofono prima del nome c'aveva scritto 'arch.'? Poi c'è stato quello sprezzante che passava sui cadaveri e ci saltava sù con la corda. arancio, pera, limone e fragola. e poi poi una domenica mattina uno con gli occhi azzurri e un sorriso da ciliegie e primo sole Lei lo notò anche se lui stava girato di spalle. Figuriamoci che occhi deve avere uno che si nota anche se sta girato di spalle. e non aveva 'arch.' scritto sul citofono, ma, anzi, neanche il nome. Il nome, doveva indovinarlo lei, che andava a cercarlo. Ma è facile indovinare il nome di chi porta gli occhi azzurri e un sorriso da cilegie e primo sole.
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