come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

mercoledì, marzo 24, 2010


Come al solito i camerieri si sono sentiti in dovere di familiarizzare con me. Perchè sono a cena da sola in un ristorante di una città che non conosco. Ogni volta che mi passano davanti sorridono. Sorridono troppo. Il cameriere più anziano alla fine si decide e mi chiede se mi trovo a Lucca per lavoro. Avrei voluto dirgli di no ma poi finisco per sentirmi in dovere di tranquillizzarlo e ammetto che sì, sono da sola a cena  per lavoro. Mi portano il vitello con i carciofi che ho ordinato.

E mentre mastico mi arrendo. E va bene, hanno ragione loro. Hanno ragione... non va bene cenare da soli in una città sconosciuta. Soprattutto se sei triste. Soprattutto se sei una donna.
Soprattutto se tua madre ti ha chiamato qualche ora prima per dirti che il tuo cane è morto. Sì era vecchio. Sì le solite frasi...meglio che non abbia sofferto troppo. Ma sono frasi di circostanza. Perchè Silvestro se ne è andato. E questo è tutto. Perchè Silvestro mi ha accompagnato nei miei giorni di primavera e anche nelle mie notte infelici, quando non potevo dormire e ce ne andavamo in giro sbandati. E la polizia ci fermava perchè erano strani quella ragazza e quel cane in giro da soli alle tre di notte.

Perchè i poliziotti, come i camerieri dei ristoranti, lo sanno che non sta bene che le donne girino da sole di notte, cenino da sole nelle città sconosciute. E forse hanno ragione loro.

E poi Silvestro, quando ero malata, poggiava la faccia accanto alla mia sul cuscino, e mi guariva.

Il ricordo più bello, però, è quello di quel giorno in cui nevicò. Impazzimmo di felicità, e corremmo a sfinimento quel giorno della neve . Alla sera, me lo ricordo, eravamo esausti di felicità. E' un bel modo di essere esausti, e capita di rado.

Ma io ai camerieri tutta 'sta storia qua di Silvestro non gliela racconto. Prendo la giacca e la borsa e vado via. Anche perchè la cena è buona ma stasera non mi va.

Rassicuro un ultima volta i camerieri con qualche frase di circostanza e torno nella mia stanza d'hotel con il letto barocco. E arrivederci Silvestro. Sto sola come te stasera. Nell'ennesima città sconosciuta. Forse ti penso meglio così.

Se fossi qua andremmo ancora per un'ultima notte in giro da soli, sbandati, noi due. Ad annusare l'aria.
ora, senza di te, sarò meno brava a ritrovare la strada.
Buonanotte, cane trovato, per Fortuna, la notte di san silvestro.

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