come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia |
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venerdì, luglio 23, 2004
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4:06 AM
by giovanna
a roma a sera amo le panchine ai bordi delle strade con le birre prese nei bar e bevute sotto lampioni gialli che illuminano isole d'asfalto caldo mi piace guardare da lì la città sfiancata dal caldo sulla panchina tra il negozio di scarpiere e il semaforo rotto di via magnagrecia io e a. abbiamo parlato di matricidi con una vecchia checca profumata e compiaciuta della sua tracolla finto hermès sotto i lampioni gialli del pigneto io e f. abbiamo parlato di geografia e d'amore: - per andare a perugia si può passare da mantova? - - volendo sì - sere d'estate col caldo che stanca e piega le ginocchia e mai mai i pensieri mai i nostri pensieri sere dove le parole escono più lente e diventa di più lo spazio tra le domande e le risposte il caldo ammorbidisce le nevrosi e cancella dolce dolce i rancori d'inverno le amo certe panchine metropolitane ancora di più quando sono in luoghi improbabili non quelle dei parchi ma quelle messe tra un tabacchi un platano spennato e l'insegna d'un dentista in un angolo dal quale si può vedere magari una finestra illuminata di cucina e le auto passare e la fermata d'autobus che si fa meno affollata quando è buio
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3:43 AM
by giovanna
«scrivo come posso, quando posso, dove posso [...] ho sempre dovuto rubare ore a quelli che mi davano lavoro, rubare tempo ai mestieri che mi davano il pane [...]. Scrivo in fretta e furia, come sempre ho vissuto: in fretta e furia» giovedì, luglio 22, 2004
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2:00 AM
by giovanna
giovedì, luglio 15, 2004
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5:26 AM
by giovanna
Io sono stata appena sputata fuori da un uragano. E ora non c'è più un filo di vento. Davanti a me sta seduto un tipo con al collo una catena da motorino, e i capelli incollati dal gel con la cute a vista. Maglietta bianca. Smanicata. Sollevo lo sguardo e subito lo riabbasso perchè so che di lì a un minuto dirà qualcosa... Lasciami in pace, per favore, fanciullo smanicato. Oggi non sopporto perturbazioni al silenzio. Il rumore del treno, continuo e privo di contenuto, quello posso sopportarlo. Per ora lui gioca nevroticamente con le suonerie del telefono. Io sto con la testa bassa sul mio libro. In realtà non leggo...percorro il labirinto che disegnano gli spazi bianchi tra le parole. Mi isolo ancora di più con le cuffiette nelle orecchie, ma eccolo che mi fa un cenno... faccio finta di niente ma lui, impavido, si china con la faccia davanti al mio libro. Mi chiede di togliermi un auricolare. Per cortesia, me lo levo. - T'ho visto ieri sera - sorride ammiccante - tu fai la cubista al club21!- lo dice sicuro e felice. - No. Non sono io. Ieri sera non ero su un cubo. E non ballavo - Lui mi guarda perplesso e deluso. Rimetto l'auricolare Gli leggo sul labiale qualcosa del tipo - scusa, mi sembravi proprio tu- Riprovo di nuovo ad allontanarmi coi pensieri. Ma non riesco a non pensare con un certo affetto al mio alter ego cubista al club21. Ci penso. E me la immagino. Me la immagino in questa domenica pomeriggio. Con le ciabatte e l'accappatoio che gironzola per casa assonnata. In testa ha un mollettone che le tiene sù i capelli e sbocconcella qualcosa da mangiare. Ha ancora un po' di trucco in faccia. La TV è accessa su domenica in...i genitori stanno seduti su un divano marrone, di pelle marrone. Un vassoio di pastarelle sul tavolino del salotto. Il fratello più piccolo parla al telefono. Me la immagino annoiata. Sbadiglia e guarda fuori dalla finestra. La finestra dà sui binari della ferrovia. Lei sicuramente, come me,la odia la domenica pomeriggio. martedì, luglio 13, 2004
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9:03 AM
by giovanna
il cielo azzurro dell'estate insostenibile questo stupido cielo celeste stoviglia venerdì, luglio 09, 2004
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2:48 AM
by giovanna
ore 8.00, prima colazione L. (sospirando): -il mondo è pieno di gente che si sta cercando- G. (sbadigliando) : - sì, creditori che cercano debitori insolventi assassini che cercano vittime zanzare che cercano vene gatti che cercano topi-
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2:28 AM
by giovanna
prendo l'anima e la sbatto per bene, come una tovaglia dopo pranzo per levare le briciole. rimane qualche macchia di vino. me la tengo. è arrivato un vecchio pazzo a scuotermi una spalla. è arrivato un bambino muto a tirarmi per la gonna. un ragazzo con gli occhi vacui e i pensieri disposti in ordine alfabetico mi era cascato davanti... non era un ragazzo, era un sacco di iuta pieno di polvere e foglie secche scavalco il sacco, esco dalla lista in ordine alfabetico... e vado via mercoledì, luglio 07, 2004
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5:23 AM
by giovanna
potevamo ancora aspettare l'estate ma, cazzo..., ora che l'estate è arrivata, che cosa aspettiamo? martedì, luglio 06, 2004
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5:31 AM
by giovanna
interlinea per sottolineare un "cambio" una interruzione una sospensione ma la sospensione non è una bella sensazione spesso presuppone l'esistenza di un burrone lunedì, luglio 05, 2004
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2:24 AM
by giovanna
Guardando il mare dalla terra sento un desiderio così forte di farne parte, di tuffarmici dentro, che quasi ne soffro, come un pesce tirato fuori da un amo. Sono d'acqua, di sale e d'alga verde. Non sono terra. Non sono pietra. Vado verso ogni cielo lontano, verso ogni puntino d'orizzonte. Mi porta una corrente buia, fredda e profonda.
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