come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

venerdì, luglio 23, 2004


a luglio
a roma
a sera
amo
le panchine ai bordi delle strade
con le
birre prese nei bar e bevute
sotto lampioni gialli
che illuminano isole d'asfalto caldo

mi piace guardare da lì
la città
sfiancata dal caldo

sulla panchina
tra il negozio di scarpiere e il semaforo rotto di via magnagrecia
io e a. abbiamo parlato
di matricidi con una vecchia checca profumata e compiaciuta della sua tracolla finto hermès
sotto i lampioni gialli del pigneto
io e f.
abbiamo parlato
di geografia e d'amore:
- per andare a perugia si può passare da mantova? -
- volendo sì -

sere d'estate
col caldo che stanca e piega le ginocchia
e mai mai i pensieri
mai i nostri pensieri
sere dove le parole
escono più lente
e diventa di più lo spazio tra le
domande e le risposte
il caldo ammorbidisce le nevrosi
e cancella dolce dolce i rancori d'inverno
le amo
certe panchine metropolitane
ancora di più
quando sono in luoghi improbabili
non quelle dei parchi
ma quelle messe tra un tabacchi un platano spennato e l'insegna d'un dentista
in un angolo dal quale si può vedere
magari una finestra illuminata di cucina
e le auto passare
e la fermata d'autobus
che si fa meno affollata quando è buio


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