come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia |
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giovedì, ottobre 27, 2005
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2:53 AM
by giovanna
è un allenamento, nelle lingue, a bruciare papille gustative cancellare è un allenamento di disordine che nasconde assedi e oggetti tra lenzuola di letti sfatti e scarpe spaiate cancellare è un allenamento di risate forzate a tavola con gli amici cancellare è un allenamento di cose da fare senza lasciare neanche uno spazio per il ricordo della lana vetrosa e calda dei suoi abbracci autunnali cancellare è un allenamento a confondere i nomi, alla sostituzioni di quelle sillabe che pronunci per prime sulle labbra al mattino ma cancellare ancora non salva dalla paura di quei fuochi improvvisi che possono esplodere sul volto tenero indifeso. Cancellare non salva dall'evidenza di quelle fiamme negli occhi lunedì, ottobre 17, 2005
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1:57 AM
by giovanna
guarda guarda cosa hai tra i capelli! Mi tocco con la mano sinistra e trovo tra i capelli biglie di vetro rosso. Rosso scuro. trasparente. le tiro via con le mani. una. e poi un'altra. e un'altra ancora. Cristalli di vino. Cristalli di sangue. Mi vergogno all'idea: sono andata per strada sono andata tra la gente con il mio vetro rosso tra i capelli. mercoledì, ottobre 12, 2005
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1:50 AM
by giovanna
il numero 9 della pianta del tè richiesta che poi non fu evasa da un pianista incapace in una notte che finiva la primavera o iniziava l'estate chi può dirlo i confini sono sempre incerti. cuspidi ingannevoli e scivolose. e allora io per te iniziai per l'ultima volta quello che ora non riesco, per fortuna, a iniziare. e sarà poi una fortuna? la risposta a questa basterebbe per ogni mia altra domanda. ma ora sono altri venti ad agitare le lenzuola contro il cielo che sa essere solo azzurro. come fosse un poster in una camera d'adolescente. solo ai fantasmi si può raccontare di se con sincerità. per questo scrivo a te dopo aver mangiato una frittata gialla di uova e di patate e una pastiglia ai fiori d'arancio. faccio sempre strani miscugli, lo sai. ti saluto, caramente, e ti ringrazio solo per il ricordo di me che ho con te.
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