come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

mercoledì, ottobre 12, 2005


lettera - mattina inizioautunno duemilacinque

il numero 9 della pianta del tè
richiesta che poi non fu evasa
da un pianista incapace
in una notte
che finiva la primavera o iniziava l'estate
chi può dirlo
i confini sono sempre incerti.
cuspidi ingannevoli e scivolose.

e allora io per te iniziai per l'ultima volta
quello che ora non riesco, per fortuna, a iniziare.
e sarà poi una fortuna?
la risposta a questa basterebbe per ogni mia altra domanda.
ma ora sono altri venti ad agitare le lenzuola contro il cielo
che sa essere solo azzurro.
come fosse un poster in una camera d'adolescente.

solo ai fantasmi si può raccontare di se con sincerità.
per questo scrivo a te
dopo aver mangiato
una frittata gialla di uova e di patate
e una pastiglia ai fiori d'arancio.

faccio sempre strani miscugli, lo sai.

ti saluto, caramente,
e ti ringrazio
solo
per il ricordo di me che ho con te.

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