come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

giovedì, ottobre 27, 2005


Cancellare
è un allenamento,
nelle lingue,
a bruciare papille gustative

cancellare
è un allenamento
di disordine
che nasconde assedi e oggetti
tra lenzuola di letti sfatti
e scarpe spaiate

cancellare
è un allenamento
di risate forzate
a tavola con gli amici

cancellare
è un allenamento
di cose da fare
senza lasciare neanche uno spazio
per il ricordo
della lana vetrosa e calda
dei suoi abbracci autunnali

cancellare è un allenamento
a confondere i nomi,
alla sostituzioni di quelle sillabe
che pronunci per prime
sulle labbra
al mattino

ma cancellare
ancora
non salva
dalla paura
di quei fuochi improvvisi
che possono esplodere
sul volto
tenero indifeso.
Cancellare non salva
dall'evidenza
di quelle fiamme
negli occhi

lunedì, ottobre 17, 2005


Qualcuno mi dice, allarmato:
guarda guarda
cosa hai tra i capelli!

Mi tocco con la mano sinistra
e trovo tra i capelli
biglie di vetro rosso.
Rosso scuro. trasparente.
le tiro via con le mani.
una. e poi un'altra. e un'altra ancora.
Cristalli di vino.
Cristalli di sangue.

Mi vergogno all'idea:
sono andata per strada
sono andata tra la gente
con il mio
vetro
rosso tra i capelli.

mercoledì, ottobre 12, 2005


lettera - mattina inizioautunno duemilacinque

il numero 9 della pianta del tè
richiesta che poi non fu evasa
da un pianista incapace
in una notte
che finiva la primavera o iniziava l'estate
chi può dirlo
i confini sono sempre incerti.
cuspidi ingannevoli e scivolose.

e allora io per te iniziai per l'ultima volta
quello che ora non riesco, per fortuna, a iniziare.
e sarà poi una fortuna?
la risposta a questa basterebbe per ogni mia altra domanda.
ma ora sono altri venti ad agitare le lenzuola contro il cielo
che sa essere solo azzurro.
come fosse un poster in una camera d'adolescente.

solo ai fantasmi si può raccontare di se con sincerità.
per questo scrivo a te
dopo aver mangiato
una frittata gialla di uova e di patate
e una pastiglia ai fiori d'arancio.

faccio sempre strani miscugli, lo sai.

ti saluto, caramente,
e ti ringrazio
solo
per il ricordo di me che ho con te.

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