come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

mercoledì, marzo 22, 2006


Lasciate in pace per favore
il pittore. Non gli chiedete nulla.
Non gli mettete per favore le mani addosso.
Non gli frugate nelle tasche.

Hai preso pezzi d'anima
li hai tagliati a fette
ne hai raccolto il sangue in una bacinella di plastica
e lo hai buttato su del cotone bianco.
hai preso notti con la gastrite
hai preso un dolore antico
un pianto in una angolo di quando eri bambino
hai preso tua madre e tuo padre
hai preso il freddo
hai preso tutto quello che non capisci
e lo hai buttato su del cotone bianco

hai fatto tutto questo

per poi trovarti a un vernissage
con una faccia con gli occhi lessi
da cefalo
che tracanna vino
e ti chiede
'ma perchè sono così tristi questi quadri? sei tanto una bella ragazza'
'ma perchè c'hai messo un orologio sotto l' albero? che vuol di'?'


e una bocca che mastica
aperta
che ti dice
che carino
troppo bellino
che carino che carino

Lasciate in pace per favore
il pittore. Non gli chiedete nulla.
Non gli mettete per favore le mani addosso.
Non gli frugate nelle tasche.

Le domande per favore
fatele ai mercanti,
agli orridi critici che sanno
dare 'senso' e univoche spiegazioni.

I pittori lasciateli da soli con le loro bacinelle di plastica

e non usate per favore l'aggettivo 'carino'

mercoledì, marzo 15, 2006


Succede che ti trovi una sera
tra un orribile orco che ti respira in faccia,
e ti parla degli sponsor delle feste patronali
Succede che alla stesso tavola
alla tua destra sieda una donna con gli occhi a palla e il bacino stretto
che ti parla del fondotinta dei politici
e del martirio di berlusconi.
Succede che quella sera tu stai e non puoi andare via.
E poi ti chiedi, mentre il tuo fegato, dignitosamente, si autocorrode, ma perchè
non sbatto la borsa e anche il tavolo per aria e scappo via?
e poi gli orchi ti vogliono scortare sotto casa come ci potesse essere
per te
qualcosa di più minaccioso di loro..
E tu guardi la finestra del ristorante aspettando che arrivi
uno zorro qualsiasi a portarti via.
E ti dici che stai buttando una sera della tua vita in pasto a questi orchi.
Poi d'improvviso ti ritrovi a parlare col cameriere che vi serve al tavolo
e scopri che è scappato dal suo paese,
che è un bravissimo pianista,
che è un cantante lirico.
E ti ripete con la faccia avvilita e appassionata
'io non sono un cameriere, io sono un cantante'.
E poi succede che quella stessa sera
ti chiama lisa, la piccola lisa,
che dall'alto dei suoi sei anni
ti vuole raccontare dei quadri belli che ha visto
e ti dice di una grande tela rossa con un taglio al centro
e ti racconta che quella per lei
vuol dire 'che una persona ha ucciso se stessa,
perchè c'è il rosso del sangue e un taglio nella tela
che era sua, che aveva fatto lui, il pittore'
ti racconta un quadro dall'alto dei suoi meravigliosi sei anni.
allora, senti le altezze
dei sei anni di lisa
di un cameriere pianista che vive straniero in questo paese
e soffre e non si arrende.
Allora capisci che anche quella serata al tavolo degli orchi ha un senso.
E ti commuove, ancora una volta, la vita.

Home