come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

mercoledì, marzo 15, 2006


Succede che ti trovi una sera
tra un orribile orco che ti respira in faccia,
e ti parla degli sponsor delle feste patronali
Succede che alla stesso tavola
alla tua destra sieda una donna con gli occhi a palla e il bacino stretto
che ti parla del fondotinta dei politici
e del martirio di berlusconi.
Succede che quella sera tu stai e non puoi andare via.
E poi ti chiedi, mentre il tuo fegato, dignitosamente, si autocorrode, ma perchè
non sbatto la borsa e anche il tavolo per aria e scappo via?
e poi gli orchi ti vogliono scortare sotto casa come ci potesse essere
per te
qualcosa di più minaccioso di loro..
E tu guardi la finestra del ristorante aspettando che arrivi
uno zorro qualsiasi a portarti via.
E ti dici che stai buttando una sera della tua vita in pasto a questi orchi.
Poi d'improvviso ti ritrovi a parlare col cameriere che vi serve al tavolo
e scopri che è scappato dal suo paese,
che è un bravissimo pianista,
che è un cantante lirico.
E ti ripete con la faccia avvilita e appassionata
'io non sono un cameriere, io sono un cantante'.
E poi succede che quella stessa sera
ti chiama lisa, la piccola lisa,
che dall'alto dei suoi sei anni
ti vuole raccontare dei quadri belli che ha visto
e ti dice di una grande tela rossa con un taglio al centro
e ti racconta che quella per lei
vuol dire 'che una persona ha ucciso se stessa,
perchè c'è il rosso del sangue e un taglio nella tela
che era sua, che aveva fatto lui, il pittore'
ti racconta un quadro dall'alto dei suoi meravigliosi sei anni.
allora, senti le altezze
dei sei anni di lisa
di un cameriere pianista che vive straniero in questo paese
e soffre e non si arrende.
Allora capisci che anche quella serata al tavolo degli orchi ha un senso.
E ti commuove, ancora una volta, la vita.

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