come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

giovedì, agosto 17, 2006


Non mi fido
di chi m'urla il suo amore
come un aquila starnazzante

chi urla troppo si strozza
e muore

mi fido piuttosto di chi aspetta in silenzio nella stanza

e così pure
preferisco chi m'odia con sorda ostinazione
a chi mi scrive canzoni d'amore che parlano di rive e di lune.
Generiche rive, generiche lune
non varranno mai una bestemmia contro.

non mi fido di chi mi dice bella per quel modo leggero, così crede, che ho di spostarmi i capelli dal viso

mi fido piuttosto dello sconosciuto che mi sfiora, per caso, col dorso la mano
nell afa e nei neon di una metropolitana stracolma
quando a sera, con gli occhi stanchi, rientro dal lavoro
con le buste della spesa
con dentro il latte e il pane

è, quella, la carezza di compassione e disperato amore
di chi sta nello stesso naufragio

non vi fidate, insomma, di chi v'urla il suo amore come
un'aquila starnazzante
né di chi vi dice la vostra insopportabile mancanza
sdraiato su un comodo cuscino
di una camera d'appartamento

sui comodi cuscini degli appartamenti
una carta da parati vale l'altra
così pure
una bocca
vale l'altra

e chi le bacia, povero stupido, crede che il rosso carminio d'alzarina sia uguale a un rosso di cadmio

Comments:
mi è piaciuta moltissimo.
 
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