come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia |
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giovedì, agosto 17, 2006
Posted
12:17 AM
by giovanna
di chi m'urla il suo amore come un aquila starnazzante chi urla troppo si strozza e muore mi fido piuttosto di chi aspetta in silenzio nella stanza e così pure preferisco chi m'odia con sorda ostinazione a chi mi scrive canzoni d'amore che parlano di rive e di lune. Generiche rive, generiche lune non varranno mai una bestemmia contro. non mi fido di chi mi dice bella per quel modo leggero, così crede, che ho di spostarmi i capelli dal viso mi fido piuttosto dello sconosciuto che mi sfiora, per caso, col dorso la mano nell afa e nei neon di una metropolitana stracolma quando a sera, con gli occhi stanchi, rientro dal lavoro con le buste della spesa con dentro il latte e il pane è, quella, la carezza di compassione e disperato amore di chi sta nello stesso naufragio non vi fidate, insomma, di chi v'urla il suo amore come un'aquila starnazzante né di chi vi dice la vostra insopportabile mancanza sdraiato su un comodo cuscino di una camera d'appartamento sui comodi cuscini degli appartamenti una carta da parati vale l'altra così pure una bocca vale l'altra e chi le bacia, povero stupido, crede che il rosso carminio d'alzarina sia uguale a un rosso di cadmio
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