come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

martedì, agosto 31, 2004


Provo a pensare cosa stia facendo tu. forse non sei lontano dal mare.
Forse sei a tavola con i tuoi. Con tanti piatti e il cesto del pane e il sale e l'olio.E ti invidio un po'.

mercoledì, agosto 25, 2004


c.:- perchè non ci vuoi venire? -

l.:- perchè...perchè...come gli uccelli che si sono feriti un'ala...non sono sicuri di riuscire a volare..e allora temporeggiano sulla terraferma ancora un po'
prima di provare, di nuovo, a buttarsi nel cielo...-

c.:-ma io t'avevo chiesto solo di andare a prendere una birra -


lunedì, agosto 23, 2004


buoni propositi per l'anno nuovo:
1 - non berrò mai più il caffè delle macchinette in ufficio
2 - non tollererò più coinvolgimenti in conversazioni con argomenti tipo: scelta della palestra/i bambini di oggi sono più svegli/il mare è meglio farlo a giugno o settembre/si passa più tempo in macchina che.../i veri furbi sono quelli che ad agosto rimangono in città/da quando c'è l'euro/ma chi lo ha votato berlusconi?/segue...
3 - non sarò più gentile con gli imbecilli
4 - non sorriderò più anche quando non ne ho voglia
5 - se dovessi incontrare per strada il G.B. non faccio "quella superiore" ma gli do un calcio nello stomaco e poi gli sputo. Anzi, non vedo l'ora di incontrarlo.
6 - non raccoglierò più le confidenze di chi, quando racconta, è noioso e/o ripetitivo.
7 - non accetterò più di stare in compagnia quando ho voglia di stare sola
8 - non leggerò mai più un libro della mazzantini
9 - mai più mai più userò l'aggettivo 'allucinante'

Sostanzialmente sarò PIU'INTOLLERANTE e inevitabilmente PIU' FELICE

sabato, agosto 21, 2004


vacanza...
vacante vuoto
e infatti svuoto di ogni cosa me e le mie giornate.
dormo e nuoto.
solo l’indispensabile.
penso anche, ma vagamente,
pensieri formulabili con non più di dieci sillabe per volta
però stamattina
ho finito il primo capitolo
ovvero: ‘Di come, con l’inganno, levo dalla mani di una che si chiama Allegra la vita delle begonie rosse di L.’
e ho iniziato il secondo, ovvero ‘Di come, facendo pipì nel cesso di L., noto una scatola di augmentin e ricevo un’improvvisa illuminazione’

ho le mani sudate: scrivere è soprattutto un esercizio fisico.
Meglio tornare a dormire.


domenica, agosto 15, 2004


Esterno notte
Festa estiva in spiaggia
I presenti hanno ovviamente tra i 25 e i 40 anni:
qui sembra che non esistano altri esseri umani che quelli di questa età.
Le donne ostentano pance scoperte, gli uomini camicie di lino bianco e sigari di buona qualità
Luccicano, le donne, sulla pelle e sui vestiti
Alcuni si agitano alla musica
Altri si agitano in conversazioni di autopromozione
Altri, invece, stanno bloccati in un unico, continuo, paralizzato sorriso
Tutti vanno in barca a vela
Tutti hanno fatto almeno un corso da sommelier.
Ovviamente cercano di coinvolgermi in danze, pavoneggiamenti e conversazioni
dalla solita inevitabile partenza –che fai nella vita?- come se si potesse rispondere a una domanda del genere con un'unica, immediatamente comprensibile, frase -dove sei stata in vacanza?- come se tutti d'estate dovessero necessariamente andare in qualche posto riconoscibile come 'esotico' e 'da vacanza';
conversazioni dal solito inevitabile approdo – magari ci si vide domani per un giro in barca –
-col cazzo che ci vengo in barca con te!- vorrei rispondere, … ma mi trattengo.

Che diavolo ci faccio io qui?
Sto per vomitare:
il fatto è che le mie emozioni si trasformano sempre
Immediatamente in qualcosa di fisico:
liquidi, malattie, emicranie, gastriti, sudore, vomito…
Per salvarmi dal vomito
uso il metodo che ho imparato da bambina
e che mi ha salvato in tante situazioni,
in tutte le situazioni in cui quello che ho intorno non mi piace
in tutte le situazioni in cui ho un immediato bisogno di fuggire:
alzo la testa verso il cielo
e mi lascio incantare
mi perdo in quel buio e nelle stelle lontanissime
dopo pochi istanti vengo risucchiata verso il cielo
sono dentro al cielo
Quello che ho intorno scompare
E sono salva

Penso a Lotar
Questa è la sua gente
Questi i suoi luoghi, le sue “situazioni”, come si dice,
forse lui è così
forse non sa camminare sui pezzi di vetro
forse non ha mai saputo farlo

Torna una sensazione di vomito.
Sorrido al cameriere, un ragazzino tisico stanco e sudato,
anche lui vorrebbe sparire da lì,
capisce il mio sorriso solidale e lo ricambia
Butto giù
Un altro bicchiere di vino e risollevo lo sguardo
aspettando che il cielo mi prenda e, di nuovo, mi porti via


domenica, agosto 01, 2004


penso di Mète: è così alto che finisce sempre per apparire distratto.gli orizzonti sono più a portata di mano. se guarda sempre al di sopra della testa e degli occhi degli altri allora la sua vista sarà piena di orizzonti, di linee lontane

ma forse... è solo che beve troppo

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