come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

martedì, aprile 26, 2005


Lui ha i capelli rossi ma non se li merita.

Gioca con le sue biglie di vetro.
le incrocia e le rincorre.
Le vuole sempre di colore diverso, e sempre nuove, per carità,
perchè la noia non arrivi troppo presto.
E ogni volta che il sole ne fa brillare casualmente una
pensa che sia quella la più bella:
non si accorge che la luce viene dal sole e non dalla biglia
perchè,timoroso di perdersene qualcuna,
tieni sempre lo sguardo basso,
verso l'angolo della stanza.

Col respiro affannato cerca
di afferrare tutto ciò che gli passa accanto
perchè sia suo
e non di un altro.

La sera il sole si abbassa dolce e i bagliori spariscono.

Ma a lui,affannato ad arraffare biglie,
rimangono solo
le sue mosche e il suo angolo
mentre le biglie rotolano
casualmente
via

Io, di quel sole che conosco bene, durante la notte conservo il caldo sulla pelle, e so che ogni mattina
all'alba
lo sentirò ancora.

Io non ho i capelli rossi ma li meriterei.

venerdì, aprile 15, 2005


sta seduto davanti a noi
e sta da solo.
Benedetti quelli che non hanno
bisogno di compagnia.
Legge e non alza lo sguardo.
beati quelli che leggono soli in mezzo alla folla.
Alza lo sguardo due secondi. ci guarda.
nero di vite, nessun ammiccamento e occhi stanchi.
Benedetti quelli con gli occhi stanchi. per saper tanto guardare, per saper poco dormire.
benedetti i suoi occhi neri e i capelli e i suoi neri pensieri.
sconosciuto
parola bella
belle le sue mani

poi siamo andate via
e lui è rimasto

mi sono voltata
a guardargli la schiena
in quell'istante ho avuto un'illuminazione

benedetti quelli che andando via da un autogrill
ricevono folgoranti rivelazioni

mercoledì, aprile 13, 2005


adesso pure la gastrite.
è una novità.
i tumultuosi sogni notturni e il mal di schiena,
segni inequivocabili,
mi spingono a partire.
quando una faccia ti colpisce solo perchè
te ne ricorda un'altra
be', c'è poco da ridere.
E' il momento di sparire
è il momento di partire.
quando allo specchio hai un'espressione imbecille da rossella o'hara
e piangi leggendo la sirenetta di andersen
è il momento di andare.
Il luogo deve essere aspro
il tempo non ben determinato
canottiere e pantaloncini rossi
sapone e un pettine di legno
bicicletta o gambe
le strade meglio se lunghe e vuote
la compagnia di quelle con le quali non
c'è bisogno di parole.
Sudore e sole. Pane e pioggia.
E basta.
mettendo tra me e ciò che è noto
spazio fisico
lontananze di chilometri.

le fughe sono una mia specialità

chi sa fuggire è a metà dell'opera

lunedì, aprile 04, 2005


"la birra e il gin tonic
non bisognerebbe mischiarli, specie a stomaco vuoto"
me lo dicevano sempre da bambina

"non fare fughe da film se sei in un talk show,
altrimenti nessuno ti inseguirà"
me lo diceva sempre mia mamma mentre, nei pomeriggi estivi, mi preparava il pane con lo zucchero

"una strega e una guardarobiera sono due cose diverse.
e tu non sei una guardarobiera"
me lo diceva sempre nonna anna mentre mi pettinava i capelli

"l'istinto tuo e le certezze assolute altrui
non dovresti mai mischiarli"
me lo diceva sempre il mio gatto parlante la sera prima di addormentarci

"avresti dovuto lanciargli qualunque cosa ti
trovassi davanti in quel momento e andartene via"
me lo ha detto il mio amico francesco, qualche sera fa

ho contravvenuto ai consigli
a tutti proprio tutti i consigli

è per questo che mi hai
incontrato a ostiense
di notte
in bicicletta
in abito da sera
con una sola marlboro
assolutamente insonne
e però anche con un assolutamente
ingiustificato
presentimento di felicità

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