come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia

martedì, novembre 29, 2005


bella serata.
e poi ognuno sotto la pioggia per i cazzi suoi.
ognuno col proprio cielo sulla testa.
lei il suo lo guarda e non gli volta le spalle.
e oggi ognuno a mangiare in qualche selfservice per i cazzi suoi.
a specchiarsi la faccia in una qualche vetrina di pasticceria o farmacia.
ognuno a guardare di fronte a se una faccia qualunque.
tanto per sbiadire.
tanto per scolorire.
solo che poi la candeggina strappa.
strappa con un rumore che è quasi un piacere.
come forse si sono abituati a pensare il dolore. quasi un piacere.
uno strappo di lenzuolo bianco,
che li ha tenuti vicini nudi come bambini.
e ora stanno vestiti, in abiti che costringono.
ognuno per i cazzi suoi

lunedì, novembre 21, 2005


ripicche.
giochetti di potere. miseri come stirare bene i polsini.
miseri come mettere punti e puntini.
puntini pesanti come case
e incapaci di lasciare dolcemente in sospensione.
che noiosa
faticosa occupazione
che è l'amore.
e io voglio
invece poter stare scalza.
e mangiare l'uva con le mani. gocciolanti.
io voglio invece
lasciare le acri parole taglienti
fuori.
lance
appoggiate al muro della porta.
fuori.
e avere solo una camicia leggera leggera.
bianca.
a mia difesa, nel sonno, solo il velo lieve dei miei oli acquarellati.
ma queste sono possibilità date solo
dall'amicizia
e non da quel rancoroso, risentito, egoistico
sentimento
che è
l'amore

giovedì, ottobre 27, 2005


Cancellare
è un allenamento,
nelle lingue,
a bruciare papille gustative

cancellare
è un allenamento
di disordine
che nasconde assedi e oggetti
tra lenzuola di letti sfatti
e scarpe spaiate

cancellare
è un allenamento
di risate forzate
a tavola con gli amici

cancellare
è un allenamento
di cose da fare
senza lasciare neanche uno spazio
per il ricordo
della lana vetrosa e calda
dei suoi abbracci autunnali

cancellare è un allenamento
a confondere i nomi,
alla sostituzioni di quelle sillabe
che pronunci per prime
sulle labbra
al mattino

ma cancellare
ancora
non salva
dalla paura
di quei fuochi improvvisi
che possono esplodere
sul volto
tenero indifeso.
Cancellare non salva
dall'evidenza
di quelle fiamme
negli occhi

lunedì, ottobre 17, 2005


Qualcuno mi dice, allarmato:
guarda guarda
cosa hai tra i capelli!

Mi tocco con la mano sinistra
e trovo tra i capelli
biglie di vetro rosso.
Rosso scuro. trasparente.
le tiro via con le mani.
una. e poi un'altra. e un'altra ancora.
Cristalli di vino.
Cristalli di sangue.

Mi vergogno all'idea:
sono andata per strada
sono andata tra la gente
con il mio
vetro
rosso tra i capelli.

mercoledì, ottobre 12, 2005


lettera - mattina inizioautunno duemilacinque

il numero 9 della pianta del tè
richiesta che poi non fu evasa
da un pianista incapace
in una notte
che finiva la primavera o iniziava l'estate
chi può dirlo
i confini sono sempre incerti.
cuspidi ingannevoli e scivolose.

e allora io per te iniziai per l'ultima volta
quello che ora non riesco, per fortuna, a iniziare.
e sarà poi una fortuna?
la risposta a questa basterebbe per ogni mia altra domanda.
ma ora sono altri venti ad agitare le lenzuola contro il cielo
che sa essere solo azzurro.
come fosse un poster in una camera d'adolescente.

solo ai fantasmi si può raccontare di se con sincerità.
per questo scrivo a te
dopo aver mangiato
una frittata gialla di uova e di patate
e una pastiglia ai fiori d'arancio.

faccio sempre strani miscugli, lo sai.

ti saluto, caramente,
e ti ringrazio
solo
per il ricordo di me che ho con te.

venerdì, settembre 30, 2005


mi spaventa
sempre
ogni possibilità
di felicità

con tutto quello che comporta
la felicità...
doverla curare
difenderla
condividerla
dovercisi fermare

mi è tanto più cara e facile
l'inquietudine

si adatta meglio ai miei capelli azzurri
alle mie braccia graffiate
ai racconti notturni
con gli altri funamboli insonni
alle strade bagnate e ai miei segnacci neri

martedì, settembre 27, 2005


io dico bugie
e sono pura come un agnello
io incenerisco carni
e sono buona come miele
io disprezzo
e sono tenera e bianca come burro fresco

io vorrei tenerlo fermo e sputare
e però vorrei anche baciargli piano la nuca

lunedì, settembre 19, 2005


mentre le loro lingue tiepide
sorseggiavano
thè caldi
e altre lingue calme
grasse e benestanti

la mia lingua beveva il buio
e la pioggia della notte
più cattiva,
masticava vetri e denti rotti
e sangue di quello buono

mentre i cari amici belli
tra un locale alla moda e l'altro
giocavano con parole già dette
corteggiamenti noiosi e lenti
e previsti

io pregavo l'asfalto
che mi graffiasse
e il mio killer che diventasse
per favore
più cattivo

allora
ho corso con l'anima stremata
e ho sentito
la lama nelle spalle
tagliare
il mio vestito di veli belli e colorati.
il vestito
che avevo
messo per fargli credere d'esser bella.


E con le mani
mi hanno
spaccato il cuore
come un'angura in vendita
sui banchi del mercato.

volevano la prova?
vedere se era rossa?

spaccata, oscena, esposta.
rimane a sole e mosche
il suo sangue di rosa

venerdì, agosto 12, 2005


Calme le mani
Dolci di tepore che ti porti dalla tua casa
Toccano le mie per correggerne i movimenti storti
Le hai sentite graffiate e aspre
Fredde d’aria che mi porto dalla strada

E i tuoi occhi curiosi senza ansia
Attenti senza inquietudine
Mi torturano le ginocchia, le mie ginocchia ansiose e inquiete,
Già pronte a correre, a sentire il rimbalzo dei salti

E infatti non resisto
E salterò nella tua stanza
dove le tende ammorbidiscono la luce
e ti torcerò le mani, ti stringerò le ginocchia
ti fermerò il fiato
strapperò via le tende

fino a quando non mi cullerai
nella tua quieta dolcezza
solo allora mi fermerò
solo quando mi vorrai tenere nei tuoi abbracci


la pelle si libera
da ciondoli
e inutile ciarpame
rimango vestita solo di
ossigneo e bolle di sapone.
butto via borse
e conserve e la polvere sotto il letto.
butto via
fogliacci scritti di parole dolciastre
di inutili tentativi di spiegare
guardo roma
tutta intera
dall'alto di castel santangelo
immagino di volarci sù
come una sposa di chagall
do un addio
a certi vicoli
dove sono arrivata
col fiato corto
quelle sere di inizio estate
per portargli un mio modo di sorridere.
le bolle di sapone luccicano
e si rompono
e sulla pelle scivola il sapone.
e io respiro
per cercare ancora ossigeno
e il limpido
dei cieli di un inizio estate
che se ne va
scompare nei vicoli
che ho guardato
stanotte
dall alto di castelsantangelo.
da lì avrei voluto spegnere le luci,
lasciarmi solo lo scorrere del fiume.
e il mio volo
rosso
come l'amata di chagall.


Ho capito esattamente a che servono i mali d' amore:
a dare la misura esatta
della bellezza dei miei amici.
una sorprendente bellezza.

giovedì, agosto 11, 2005


svegliandomi
nella mia nuova stanza
scopro che l'universo è in armonia con me.
11 agosto che dovrebbe essere assolato e trasparente
ma
io sono incazzata nera
e fuori c'è un tempo da cani.

e allora penso che potrei provare
a influenzare le maree, e, che graziosa idea, i MAREMOTI!

martedì, luglio 26, 2005


cibi fritti
e letti sfatti
foglietti scribacchiati
spiccioli sparpagliati

disordine di letti, abiti e scarpe
lavandini e trucchi

e il disordine delle cose
mette disordine
di sogni e di pensieri

così passa di corsa e senza tempo di malinconia
un'estate calda e affollata
un'estate di fretta e di briciole
smangiucchiate correndo per le scale

gli amori
stanno lontani
in disparte
e si disordinano
si confondono e si distraggono
solo alle volte tentando definizioni
di 160 caratteri

ma restano sospesi lungo le autostrade
lungo i fili dei telefoni
come voli d'uccelli in viaggio

e mi piacciono così

e a guardarli sorrido
con lo sguardo in alto
come un bambino sorpreso

giovedì, luglio 07, 2005


La ragazza ha denti d'oro
e un bambino piccolo
che dorme senza ninna nanna

la ragazza ha il volto scuro
ma è bella
bella come un angelo sbagliato

la ragazza porta solo gonne lunghe
e chissà quale amore respira
al caldo di un letto
confuso di lenzuola e sudore e voci e bambini

la ragazza lava i vetri
dietro i quali stanno volti stampati,
nervosi di traffico e di lavori da 8ore,
e fondotinta chiari e foulard e punti carburante
e ciao caro ciao cara
e dove vai in vacanza questestate
auricolari e notiziari e mutui bancari

la ragazza tiene le mani sui fianchi
e guarda lontano

la ragazza respira
il vento e la strada
io mi incanto della sua bellezza
e vorrei regalarle la mia gonna a fiori
e vorrei ascoltarla parlare

ma il semaforo si fa verde
e io alzo il volume della musica
per non vedere
i ciao caro ciao cara e che fai questestate

lunedì, giugno 20, 2005


che domenica schifida

meglio l'assenza
meglio non essere in un posto che esserci per starci come una foca in un pollaio

e poi io le odio le galline
con quelle loro zampette secche
e quegli occhi rotondi

io non sono una persona civile
e quando in un posto non ci voglio stare
mi giro sui tacchi e me ne vado

me ne vado

giovedì, giugno 09, 2005


solo le prime gocce mi prendono
corsa bagnata di gocce e sudore fresco
terra di vento negli occhi
gambe veloci a spingere e buio e discese

alle spalle sbatte il portone di casa

e allora
scoppia la mezzanotte
e scoppia la tempesta
entusiasmante di lampi e d'acqua e vento

ne assorbo tutta l'elettricità

me
la tengo sotto la pelle
e trattengo i lampi nella lingua

lunedì, maggio 30, 2005


entro 24 ore

ho solo tre possibilità:

o vado in analisi
o mi converto all'ennesima nuova religione
o mi innamoro
come una corsa di bambino

con la semplicità del bisogno
con la semplicità
per una volta
del pane
le parole no per favore per una volta
vorrei evitarle schivarle schifarle lasciare agli altri gli esercizi di stile
io so solo
mangiare accanto

e ho solo
24 ore di tempo

lunedì, maggio 23, 2005


'...I tempi moderni sono tragici e densi, non tempi di arcadici riposi. Agli artisti moderni toccherà darne testimonianza...'

da Renato Guttuso, uomo coraggioso di vita e di colore.

con molta molta riconoscenza per le tre dense intense ore trascorse nella sua mostra al Chiostro del Bramante.

mercoledì, maggio 18, 2005


ho colto
il ridicolo di certi occhiali da sole
e di certi capelli
pieni di gel
ho colto il ridicolo
delle parole
fresco e carino.

ho colto il ridicolo di certi sguardi seri e seriali.
di certe pose da manichino.

ho colto
la bellezza
di due bambine sorelle che
trasformavano l'elemosina
in un gioco in un balletto in un sorriso.
anche la guerra può diventare gioco per chi
si inventa la propria verità?
in una brutta metropolitana
ho colto la dignità
dei capelli raccolti e della gonna lunga coi merletti
di una bambina zingara che si dondolava
al suono di fisarmonica
di suo padre.
ho provato rispetto per certi passi stanchi
per certi sguardi soli.

ho colto
ho preso
ho spalancato gli occhi
ho voluto essere l'uno e non l'altro
ho colto
l'importanza della scelta

martedì, maggio 10, 2005


urgenza
di bellezza e pieni baci.
angoli diventati
rotondi morbidi caldi.
e mangio poco
per un languore vuoto
che più che pastasciutta
vuole baci.
e respirare vicino.
per riempirsi ancora.
una pozzanghera che aspetta
un temporale, un acquazzone
a cascata.
per riempirsi ancora.
e uscire fuori d'acqua.
entusiasta straripare fuoriuscire
a fiotti.
zuccheriare.
imbambolare.
il tempo?
quale tempo?
immobili incanti
che ne sanno del tempo?

lunedì, maggio 02, 2005


canzoncine
sabbia nei piedi
mi sfilo le mie calzette rosse
e guardo, a occhi spalancati,
la pulizia bianca dell'estate

cieli ripuliti
anima bagnata
pizzette fredde e fantasprite
sui tavolini della terrazza al mare
che amo
sopra a ognaltracosa

e non penso
nessun 'se'.
basta questo.

sulla terrazza al mare
che amo

martedì, aprile 26, 2005


Lui ha i capelli rossi ma non se li merita.

Gioca con le sue biglie di vetro.
le incrocia e le rincorre.
Le vuole sempre di colore diverso, e sempre nuove, per carità,
perchè la noia non arrivi troppo presto.
E ogni volta che il sole ne fa brillare casualmente una
pensa che sia quella la più bella:
non si accorge che la luce viene dal sole e non dalla biglia
perchè,timoroso di perdersene qualcuna,
tieni sempre lo sguardo basso,
verso l'angolo della stanza.

Col respiro affannato cerca
di afferrare tutto ciò che gli passa accanto
perchè sia suo
e non di un altro.

La sera il sole si abbassa dolce e i bagliori spariscono.

Ma a lui,affannato ad arraffare biglie,
rimangono solo
le sue mosche e il suo angolo
mentre le biglie rotolano
casualmente
via

Io, di quel sole che conosco bene, durante la notte conservo il caldo sulla pelle, e so che ogni mattina
all'alba
lo sentirò ancora.

Io non ho i capelli rossi ma li meriterei.

venerdì, aprile 15, 2005


sta seduto davanti a noi
e sta da solo.
Benedetti quelli che non hanno
bisogno di compagnia.
Legge e non alza lo sguardo.
beati quelli che leggono soli in mezzo alla folla.
Alza lo sguardo due secondi. ci guarda.
nero di vite, nessun ammiccamento e occhi stanchi.
Benedetti quelli con gli occhi stanchi. per saper tanto guardare, per saper poco dormire.
benedetti i suoi occhi neri e i capelli e i suoi neri pensieri.
sconosciuto
parola bella
belle le sue mani

poi siamo andate via
e lui è rimasto

mi sono voltata
a guardargli la schiena
in quell'istante ho avuto un'illuminazione

benedetti quelli che andando via da un autogrill
ricevono folgoranti rivelazioni

mercoledì, aprile 13, 2005


adesso pure la gastrite.
è una novità.
i tumultuosi sogni notturni e il mal di schiena,
segni inequivocabili,
mi spingono a partire.
quando una faccia ti colpisce solo perchè
te ne ricorda un'altra
be', c'è poco da ridere.
E' il momento di sparire
è il momento di partire.
quando allo specchio hai un'espressione imbecille da rossella o'hara
e piangi leggendo la sirenetta di andersen
è il momento di andare.
Il luogo deve essere aspro
il tempo non ben determinato
canottiere e pantaloncini rossi
sapone e un pettine di legno
bicicletta o gambe
le strade meglio se lunghe e vuote
la compagnia di quelle con le quali non
c'è bisogno di parole.
Sudore e sole. Pane e pioggia.
E basta.
mettendo tra me e ciò che è noto
spazio fisico
lontananze di chilometri.

le fughe sono una mia specialità

chi sa fuggire è a metà dell'opera

lunedì, aprile 04, 2005


"la birra e il gin tonic
non bisognerebbe mischiarli, specie a stomaco vuoto"
me lo dicevano sempre da bambina

"non fare fughe da film se sei in un talk show,
altrimenti nessuno ti inseguirà"
me lo diceva sempre mia mamma mentre, nei pomeriggi estivi, mi preparava il pane con lo zucchero

"una strega e una guardarobiera sono due cose diverse.
e tu non sei una guardarobiera"
me lo diceva sempre nonna anna mentre mi pettinava i capelli

"l'istinto tuo e le certezze assolute altrui
non dovresti mai mischiarli"
me lo diceva sempre il mio gatto parlante la sera prima di addormentarci

"avresti dovuto lanciargli qualunque cosa ti
trovassi davanti in quel momento e andartene via"
me lo ha detto il mio amico francesco, qualche sera fa

ho contravvenuto ai consigli
a tutti proprio tutti i consigli

è per questo che mi hai
incontrato a ostiense
di notte
in bicicletta
in abito da sera
con una sola marlboro
assolutamente insonne
e però anche con un assolutamente
ingiustificato
presentimento di felicità

mercoledì, marzo 16, 2005


B O O M!!! S T O N G ...S T o n g.....stong stong stttttttttt.........:

caduta...

lunedì, marzo 14, 2005


e così ora sto in bilico
sul precipizio di questa primavera

venerdì, marzo 04, 2005


'Sono
un'aragosta che vive
in un acquario di ristorante.
Mi hanno legato le chele con una fascetta di plastica.
Ho occhi tondi e neri che
hanno visto mari larghi,
ora guardano di traverso,
dal vetro appannato,
coppiette stanche,
bocche che sbadigliano sguaiate
o ridono di parole che io da qui non sento,
uomini pieni di dopobarba,
femmine pieni di anelli,
bambini lamentosi,
comitive rumorose.
Sto ammassate con altre aragoste e dei granchi in un acquario di ristorante.
Per loro, le altre, non riesco a provare più
neanche solidarietà.
Neanche amore.
E come si fa a fare l'amore con le chele legate?
Passo il tempo a ricordare il mare.
Ieri sera davanti al mio vetro è passata una ragazza
coi capelli scuri, aveva gli occhi stanchi, lucidi e belli. Ci siamo guardate a lungo.
Poi però i suoi amici l'hanno chiamata per andare via.
Lei li ha seguiti senza voglia.
Io l'ho salutata con un cenno delle antenne.
Io lo so che lei stasera tornerà a liberarmi.
Quella ragazza chiederà di comprarmi,
mi metterà in un secchio di plastica pieno d'acqua
e andremo insieme al mare. Mi scioglierà le chele e mi
butterà nel mare.
Da come mi ha guardato tornerà.'

Tornerà. Con un secchiello di plastica rosso.

lunedì, febbraio 21, 2005


primavera
per favore ritarda ancora un poco

io non sono ancora pronta
ai tuoi strattoni
a quel tuo modo di tirarmi per un polso
ai tuoi incanti distratti
alle tue fughe

io ora è qui che devo stare

ho idee che vogliono esser fatte
parole da scrivere
cose da compiere
prima che l'inverno sia finito

se tu arrivi adesso
lo sai già
io ti seguirò
di giri e di corsa
dimenticherò
tutto il 'dovuto'
davanti solo profumi
e quei tuoi cieli
troppo grandi
troppo aperti
pronti al volo
squarci nel cuore

e salterò
scapperò
dimenticherò tutto
correrò giù per le scale
le gonne tirate sù
la nuca sudata

primavera ritarda ancora un po' a venire
primavera
ho ancora tante cose da fare
lasciami ancora un po' con questo inverno
silente e freddo
che mi tiene nelle case
a lavorare fino al mattino

primavera non mi buttare ancora
negli occhi luci
e piazze odorose
non ancora
lo sai
io a tutto quel celeste
a tutto quel bianco
a quella vertigine
non posso resistere

giovedì, gennaio 27, 2005


considerazioni telefoniche notturne tra due amici e la solita falena:

j.: bo'...mmh...non so, mi sento un po' così
lo sai com'è con gli amori senza amore...'ste storie un po' di riciclo...un po'
da supermercato sentimentale.
Amorazzi.
se fossero foto sarebbero delle polaroid.
e io preferisco bresson.
però ci casco sempre.

s.: sì...lo so...
è come col ristorante cinese

j.: ???

s.: dopo un po' che non ci vai
dici - dai dai andiamo al cinese è un sacco di tempo che non ci vado
sì sì al cinese -
poi subito dopo che si sei stato
esci sempre con un vago senso di nausea
e dici - Basta eh! al cinese mai più!
mi è rimasto tutto sullo stomaco...
e poi, cazzo, c'ha tutto quello stesso identico sapore..
io al cinese mai più! -
Poi però, dopo un po' che non ci vai,
una sera ti salta in mente
- ma perchè non andiamo al cinese?!?! e daiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!-
e ci ricaschi.

j.: sì, i finti amori sono come il cinese...come mc donald...
va be'
mi faccio riso bianco, una tisana al biancospino, e vado a dormire

s.: 'notte

j.: 'notte, copri bene la cuccia della falena che stanotte nevica

giovedì, gennaio 20, 2005


La gente quando è felice diventa
noiosa e conservatrice.
E non si inventa nulla.
Sono gli inquieti infelici che
cambiano trasformano e non hanno paura.
Sono gli infelici entusiasti
che fanno le rivoluzioni.
Gli infelici sono immorali e coraggiosi.

venerdì, gennaio 07, 2005


e quegli spazi vuoti,
quegli oggetti,
mi assediano
mi aggrediscono
mi abbagliano con una malinconia
violenta e struggente.
Con le loro ombre sole
urlano ciò che manca

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