come buttare una bottiglia in mare, sperando che non colpisca in testa una cernia |
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martedì, novembre 29, 2005
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7:08 AM
by giovanna
e poi ognuno sotto la pioggia per i cazzi suoi. ognuno col proprio cielo sulla testa. lei il suo lo guarda e non gli volta le spalle. e oggi ognuno a mangiare in qualche selfservice per i cazzi suoi. a specchiarsi la faccia in una qualche vetrina di pasticceria o farmacia. ognuno a guardare di fronte a se una faccia qualunque. tanto per sbiadire. tanto per scolorire. solo che poi la candeggina strappa. strappa con un rumore che è quasi un piacere. come forse si sono abituati a pensare il dolore. quasi un piacere. uno strappo di lenzuolo bianco, che li ha tenuti vicini nudi come bambini. e ora stanno vestiti, in abiti che costringono. ognuno per i cazzi suoi lunedì, novembre 21, 2005
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4:16 AM
by giovanna
giochetti di potere. miseri come stirare bene i polsini. miseri come mettere punti e puntini. puntini pesanti come case e incapaci di lasciare dolcemente in sospensione. che noiosa faticosa occupazione che è l'amore. e io voglio invece poter stare scalza. e mangiare l'uva con le mani. gocciolanti. io voglio invece lasciare le acri parole taglienti fuori. lance appoggiate al muro della porta. fuori. e avere solo una camicia leggera leggera. bianca. a mia difesa, nel sonno, solo il velo lieve dei miei oli acquarellati. ma queste sono possibilità date solo dall'amicizia e non da quel rancoroso, risentito, egoistico sentimento che è l'amore giovedì, ottobre 27, 2005
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2:53 AM
by giovanna
è un allenamento, nelle lingue, a bruciare papille gustative cancellare è un allenamento di disordine che nasconde assedi e oggetti tra lenzuola di letti sfatti e scarpe spaiate cancellare è un allenamento di risate forzate a tavola con gli amici cancellare è un allenamento di cose da fare senza lasciare neanche uno spazio per il ricordo della lana vetrosa e calda dei suoi abbracci autunnali cancellare è un allenamento a confondere i nomi, alla sostituzioni di quelle sillabe che pronunci per prime sulle labbra al mattino ma cancellare ancora non salva dalla paura di quei fuochi improvvisi che possono esplodere sul volto tenero indifeso. Cancellare non salva dall'evidenza di quelle fiamme negli occhi lunedì, ottobre 17, 2005
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1:57 AM
by giovanna
guarda guarda cosa hai tra i capelli! Mi tocco con la mano sinistra e trovo tra i capelli biglie di vetro rosso. Rosso scuro. trasparente. le tiro via con le mani. una. e poi un'altra. e un'altra ancora. Cristalli di vino. Cristalli di sangue. Mi vergogno all'idea: sono andata per strada sono andata tra la gente con il mio vetro rosso tra i capelli. mercoledì, ottobre 12, 2005
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1:50 AM
by giovanna
il numero 9 della pianta del tè richiesta che poi non fu evasa da un pianista incapace in una notte che finiva la primavera o iniziava l'estate chi può dirlo i confini sono sempre incerti. cuspidi ingannevoli e scivolose. e allora io per te iniziai per l'ultima volta quello che ora non riesco, per fortuna, a iniziare. e sarà poi una fortuna? la risposta a questa basterebbe per ogni mia altra domanda. ma ora sono altri venti ad agitare le lenzuola contro il cielo che sa essere solo azzurro. come fosse un poster in una camera d'adolescente. solo ai fantasmi si può raccontare di se con sincerità. per questo scrivo a te dopo aver mangiato una frittata gialla di uova e di patate e una pastiglia ai fiori d'arancio. faccio sempre strani miscugli, lo sai. ti saluto, caramente, e ti ringrazio solo per il ricordo di me che ho con te. venerdì, settembre 30, 2005
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2:42 AM
by giovanna
sempre ogni possibilità di felicità con tutto quello che comporta la felicità... doverla curare difenderla condividerla dovercisi fermare mi è tanto più cara e facile l'inquietudine si adatta meglio ai miei capelli azzurri alle mie braccia graffiate ai racconti notturni con gli altri funamboli insonni alle strade bagnate e ai miei segnacci neri martedì, settembre 27, 2005
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5:35 AM
by giovanna
e sono pura come un agnello io incenerisco carni e sono buona come miele io disprezzo e sono tenera e bianca come burro fresco io vorrei tenerlo fermo e sputare e però vorrei anche baciargli piano la nuca lunedì, settembre 19, 2005
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3:35 AM
by giovanna
sorseggiavano thè caldi e altre lingue calme grasse e benestanti la mia lingua beveva il buio e la pioggia della notte più cattiva, masticava vetri e denti rotti e sangue di quello buono mentre i cari amici belli tra un locale alla moda e l'altro giocavano con parole già dette corteggiamenti noiosi e lenti e previsti io pregavo l'asfalto che mi graffiasse e il mio killer che diventasse per favore più cattivo allora ho corso con l'anima stremata e ho sentito la lama nelle spalle tagliare il mio vestito di veli belli e colorati. il vestito che avevo messo per fargli credere d'esser bella.
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3:28 AM
by giovanna
mi hanno spaccato il cuore come un'angura in vendita sui banchi del mercato. volevano la prova? vedere se era rossa? spaccata, oscena, esposta. rimane a sole e mosche il suo sangue di rosa venerdì, agosto 12, 2005
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7:57 AM
by giovanna
Dolci di tepore che ti porti dalla tua casa Toccano le mie per correggerne i movimenti storti Le hai sentite graffiate e aspre Fredde d’aria che mi porto dalla strada E i tuoi occhi curiosi senza ansia Attenti senza inquietudine Mi torturano le ginocchia, le mie ginocchia ansiose e inquiete, Già pronte a correre, a sentire il rimbalzo dei salti E infatti non resisto E salterò nella tua stanza dove le tende ammorbidiscono la luce e ti torcerò le mani, ti stringerò le ginocchia ti fermerò il fiato strapperò via le tende fino a quando non mi cullerai nella tua quieta dolcezza solo allora mi fermerò solo quando mi vorrai tenere nei tuoi abbracci
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6:23 AM
by giovanna
da ciondoli e inutile ciarpame rimango vestita solo di ossigneo e bolle di sapone. butto via borse e conserve e la polvere sotto il letto. butto via fogliacci scritti di parole dolciastre di inutili tentativi di spiegare guardo roma tutta intera dall'alto di castel santangelo immagino di volarci sù come una sposa di chagall do un addio a certi vicoli dove sono arrivata col fiato corto quelle sere di inizio estate per portargli un mio modo di sorridere. le bolle di sapone luccicano e si rompono e sulla pelle scivola il sapone. e io respiro per cercare ancora ossigeno e il limpido dei cieli di un inizio estate che se ne va scompare nei vicoli che ho guardato stanotte dall alto di castelsantangelo. da lì avrei voluto spegnere le luci, lasciarmi solo lo scorrere del fiume. e il mio volo rosso come l'amata di chagall.
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4:54 AM
by giovanna
a dare la misura esatta della bellezza dei miei amici. una sorprendente bellezza. giovedì, agosto 11, 2005
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1:47 AM
by giovanna
nella mia nuova stanza scopro che l'universo è in armonia con me. 11 agosto che dovrebbe essere assolato e trasparente ma io sono incazzata nera e fuori c'è un tempo da cani. e allora penso che potrei provare a influenzare le maree, e, che graziosa idea, i MAREMOTI! martedì, luglio 26, 2005
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6:34 AM
by giovanna
e letti sfatti foglietti scribacchiati spiccioli sparpagliati disordine di letti, abiti e scarpe lavandini e trucchi e il disordine delle cose mette disordine di sogni e di pensieri così passa di corsa e senza tempo di malinconia un'estate calda e affollata un'estate di fretta e di briciole smangiucchiate correndo per le scale gli amori stanno lontani in disparte e si disordinano si confondono e si distraggono solo alle volte tentando definizioni di 160 caratteri ma restano sospesi lungo le autostrade lungo i fili dei telefoni come voli d'uccelli in viaggio e mi piacciono così e a guardarli sorrido con lo sguardo in alto come un bambino sorpreso giovedì, luglio 07, 2005
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3:45 AM
by giovanna
e un bambino piccolo che dorme senza ninna nanna la ragazza ha il volto scuro ma è bella bella come un angelo sbagliato la ragazza porta solo gonne lunghe e chissà quale amore respira al caldo di un letto confuso di lenzuola e sudore e voci e bambini la ragazza lava i vetri dietro i quali stanno volti stampati, nervosi di traffico e di lavori da 8ore, e fondotinta chiari e foulard e punti carburante e ciao caro ciao cara e dove vai in vacanza questestate auricolari e notiziari e mutui bancari la ragazza tiene le mani sui fianchi e guarda lontano la ragazza respira il vento e la strada io mi incanto della sua bellezza e vorrei regalarle la mia gonna a fiori e vorrei ascoltarla parlare ma il semaforo si fa verde e io alzo il volume della musica per non vedere i ciao caro ciao cara e che fai questestate lunedì, giugno 20, 2005
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7:06 AM
by giovanna
meglio l'assenza meglio non essere in un posto che esserci per starci come una foca in un pollaio e poi io le odio le galline con quelle loro zampette secche e quegli occhi rotondi io non sono una persona civile e quando in un posto non ci voglio stare mi giro sui tacchi e me ne vado me ne vado giovedì, giugno 09, 2005
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2:57 AM
by giovanna
corsa bagnata di gocce e sudore fresco terra di vento negli occhi gambe veloci a spingere e buio e discese alle spalle sbatte il portone di casa e allora scoppia la mezzanotte e scoppia la tempesta entusiasmante di lampi e d'acqua e vento ne assorbo tutta l'elettricità me la tengo sotto la pelle e trattengo i lampi nella lingua lunedì, maggio 30, 2005
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8:12 AM
by giovanna
ho solo tre possibilità: o vado in analisi o mi converto all'ennesima nuova religione o mi innamoro come una corsa di bambino con la semplicità del bisogno con la semplicità per una volta del pane le parole no per favore per una volta vorrei evitarle schivarle schifarle lasciare agli altri gli esercizi di stile io so solo mangiare accanto e ho solo 24 ore di tempo lunedì, maggio 23, 2005
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2:07 AM
by giovanna
da Renato Guttuso, uomo coraggioso di vita e di colore. con molta molta riconoscenza per le tre dense intense ore trascorse nella sua mostra al Chiostro del Bramante. mercoledì, maggio 18, 2005
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1:10 AM
by giovanna
il ridicolo di certi occhiali da sole e di certi capelli pieni di gel ho colto il ridicolo delle parole fresco e carino. ho colto il ridicolo di certi sguardi seri e seriali. di certe pose da manichino. ho colto la bellezza di due bambine sorelle che trasformavano l'elemosina in un gioco in un balletto in un sorriso. anche la guerra può diventare gioco per chi si inventa la propria verità? in una brutta metropolitana ho colto la dignità dei capelli raccolti e della gonna lunga coi merletti di una bambina zingara che si dondolava al suono di fisarmonica di suo padre. ho provato rispetto per certi passi stanchi per certi sguardi soli. ho colto ho preso ho spalancato gli occhi ho voluto essere l'uno e non l'altro ho colto l'importanza della scelta martedì, maggio 10, 2005
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5:10 AM
by giovanna
di bellezza e pieni baci. angoli diventati rotondi morbidi caldi. e mangio poco per un languore vuoto che più che pastasciutta vuole baci. e respirare vicino. per riempirsi ancora. una pozzanghera che aspetta un temporale, un acquazzone a cascata. per riempirsi ancora. e uscire fuori d'acqua. entusiasta straripare fuoriuscire a fiotti. zuccheriare. imbambolare. il tempo? quale tempo? immobili incanti che ne sanno del tempo? lunedì, maggio 02, 2005
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2:34 AM
by giovanna
sabbia nei piedi mi sfilo le mie calzette rosse e guardo, a occhi spalancati, la pulizia bianca dell'estate cieli ripuliti anima bagnata pizzette fredde e fantasprite sui tavolini della terrazza al mare che amo sopra a ognaltracosa e non penso nessun 'se'. basta questo. sulla terrazza al mare che amo martedì, aprile 26, 2005
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7:24 AM
by giovanna
Gioca con le sue biglie di vetro. le incrocia e le rincorre. Le vuole sempre di colore diverso, e sempre nuove, per carità, perchè la noia non arrivi troppo presto. E ogni volta che il sole ne fa brillare casualmente una pensa che sia quella la più bella: non si accorge che la luce viene dal sole e non dalla biglia perchè,timoroso di perdersene qualcuna, tieni sempre lo sguardo basso, verso l'angolo della stanza. Col respiro affannato cerca di afferrare tutto ciò che gli passa accanto perchè sia suo e non di un altro. La sera il sole si abbassa dolce e i bagliori spariscono. Ma a lui,affannato ad arraffare biglie, rimangono solo le sue mosche e il suo angolo mentre le biglie rotolano casualmente via Io, di quel sole che conosco bene, durante la notte conservo il caldo sulla pelle, e so che ogni mattina all'alba lo sentirò ancora. Io non ho i capelli rossi ma li meriterei. venerdì, aprile 15, 2005
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7:52 AM
by giovanna
e sta da solo. Benedetti quelli che non hanno bisogno di compagnia. Legge e non alza lo sguardo. beati quelli che leggono soli in mezzo alla folla. Alza lo sguardo due secondi. ci guarda. nero di vite, nessun ammiccamento e occhi stanchi. Benedetti quelli con gli occhi stanchi. per saper tanto guardare, per saper poco dormire. benedetti i suoi occhi neri e i capelli e i suoi neri pensieri. sconosciuto parola bella belle le sue mani poi siamo andate via e lui è rimasto mi sono voltata a guardargli la schiena in quell'istante ho avuto un'illuminazione benedetti quelli che andando via da un autogrill ricevono folgoranti rivelazioni mercoledì, aprile 13, 2005
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3:35 AM
by giovanna
è una novità. i tumultuosi sogni notturni e il mal di schiena, segni inequivocabili, mi spingono a partire. quando una faccia ti colpisce solo perchè te ne ricorda un'altra be', c'è poco da ridere. E' il momento di sparire è il momento di partire. quando allo specchio hai un'espressione imbecille da rossella o'hara e piangi leggendo la sirenetta di andersen è il momento di andare. Il luogo deve essere aspro il tempo non ben determinato canottiere e pantaloncini rossi sapone e un pettine di legno bicicletta o gambe le strade meglio se lunghe e vuote la compagnia di quelle con le quali non c'è bisogno di parole. Sudore e sole. Pane e pioggia. E basta. mettendo tra me e ciò che è noto spazio fisico lontananze di chilometri. le fughe sono una mia specialità chi sa fuggire è a metà dell'opera lunedì, aprile 04, 2005
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7:52 AM
by giovanna
non bisognerebbe mischiarli, specie a stomaco vuoto" me lo dicevano sempre da bambina "non fare fughe da film se sei in un talk show, altrimenti nessuno ti inseguirà" me lo diceva sempre mia mamma mentre, nei pomeriggi estivi, mi preparava il pane con lo zucchero "una strega e una guardarobiera sono due cose diverse. e tu non sei una guardarobiera" me lo diceva sempre nonna anna mentre mi pettinava i capelli "l'istinto tuo e le certezze assolute altrui non dovresti mai mischiarli" me lo diceva sempre il mio gatto parlante la sera prima di addormentarci "avresti dovuto lanciargli qualunque cosa ti trovassi davanti in quel momento e andartene via" me lo ha detto il mio amico francesco, qualche sera fa ho contravvenuto ai consigli a tutti proprio tutti i consigli è per questo che mi hai incontrato a ostiense di notte in bicicletta in abito da sera con una sola marlboro assolutamente insonne e però anche con un assolutamente ingiustificato presentimento di felicità mercoledì, marzo 16, 2005
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2:30 AM
by giovanna
caduta... lunedì, marzo 14, 2005
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1:34 AM
by giovanna
sul precipizio di questa primavera venerdì, marzo 04, 2005
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8:06 AM
by giovanna
un'aragosta che vive in un acquario di ristorante. Mi hanno legato le chele con una fascetta di plastica. Ho occhi tondi e neri che hanno visto mari larghi, ora guardano di traverso, dal vetro appannato, coppiette stanche, bocche che sbadigliano sguaiate o ridono di parole che io da qui non sento, uomini pieni di dopobarba, femmine pieni di anelli, bambini lamentosi, comitive rumorose. Sto ammassate con altre aragoste e dei granchi in un acquario di ristorante. Per loro, le altre, non riesco a provare più neanche solidarietà. Neanche amore. E come si fa a fare l'amore con le chele legate? Passo il tempo a ricordare il mare. Ieri sera davanti al mio vetro è passata una ragazza coi capelli scuri, aveva gli occhi stanchi, lucidi e belli. Ci siamo guardate a lungo. Poi però i suoi amici l'hanno chiamata per andare via. Lei li ha seguiti senza voglia. Io l'ho salutata con un cenno delle antenne. Io lo so che lei stasera tornerà a liberarmi. Quella ragazza chiederà di comprarmi, mi metterà in un secchio di plastica pieno d'acqua e andremo insieme al mare. Mi scioglierà le chele e mi butterà nel mare. Da come mi ha guardato tornerà.' Tornerà. Con un secchiello di plastica rosso. lunedì, febbraio 21, 2005
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4:38 AM
by giovanna
per favore ritarda ancora un poco io non sono ancora pronta ai tuoi strattoni a quel tuo modo di tirarmi per un polso ai tuoi incanti distratti alle tue fughe io ora è qui che devo stare ho idee che vogliono esser fatte parole da scrivere cose da compiere prima che l'inverno sia finito se tu arrivi adesso lo sai già io ti seguirò di giri e di corsa dimenticherò tutto il 'dovuto' davanti solo profumi e quei tuoi cieli troppo grandi troppo aperti pronti al volo squarci nel cuore e salterò scapperò dimenticherò tutto correrò giù per le scale le gonne tirate sù la nuca sudata primavera ritarda ancora un po' a venire primavera ho ancora tante cose da fare lasciami ancora un po' con questo inverno silente e freddo che mi tiene nelle case a lavorare fino al mattino primavera non mi buttare ancora negli occhi luci e piazze odorose non ancora lo sai io a tutto quel celeste a tutto quel bianco a quella vertigine non posso resistere giovedì, gennaio 27, 2005
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1:55 AM
by giovanna
j.: bo'...mmh...non so, mi sento un po' così lo sai com'è con gli amori senza amore...'ste storie un po' di riciclo...un po' da supermercato sentimentale. Amorazzi. se fossero foto sarebbero delle polaroid. e io preferisco bresson. però ci casco sempre. s.: sì...lo so... è come col ristorante cinese j.: ??? s.: dopo un po' che non ci vai dici - dai dai andiamo al cinese è un sacco di tempo che non ci vado sì sì al cinese - poi subito dopo che si sei stato esci sempre con un vago senso di nausea e dici - Basta eh! al cinese mai più! mi è rimasto tutto sullo stomaco... e poi, cazzo, c'ha tutto quello stesso identico sapore.. io al cinese mai più! - Poi però, dopo un po' che non ci vai, una sera ti salta in mente - ma perchè non andiamo al cinese?!?! e daiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!- e ci ricaschi. j.: sì, i finti amori sono come il cinese...come mc donald... va be' mi faccio riso bianco, una tisana al biancospino, e vado a dormire s.: 'notte j.: 'notte, copri bene la cuccia della falena che stanotte nevica giovedì, gennaio 20, 2005
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8:28 AM
by giovanna
noiosa e conservatrice. E non si inventa nulla. Sono gli inquieti infelici che cambiano trasformano e non hanno paura. Sono gli infelici entusiasti che fanno le rivoluzioni. Gli infelici sono immorali e coraggiosi. venerdì, gennaio 07, 2005
Posted
3:12 AM
by giovanna
quegli oggetti, mi assediano mi aggrediscono mi abbagliano con una malinconia violenta e struggente. Con le loro ombre sole urlano ciò che manca
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